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Beato Guglielmo Gnoffi: l’eremita delle Madonie

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Beato Guglielmo Gnoffi: l’eremita delle Madonie

Guglielmo Gnoffi è nato a Polizzi Generosa nel 1256. Di nobile famiglia, appena quindicenne, si ritira in preghiera nei ruderi dell’ex monastero normanno dei SS. Cosma e Damiano, nelle vicinanze delle grotte. Non appartenne ad alcun ordine religioso ma ebbe almeno cinque proseliti. Chiede l’elemosina in tutti i paesi delle Madonie, divulgando il Vangelo. A lui è attribuita il restauro del santuario della Madonna dell’Alto. Durante il quinto anno di vita eremitica raggiunse Gonato, nei pressi di Geraci Siculo, dove edifica una chiesetta e vi resta per ben 11 anni. Attorno a lui si forma una comunità di asceti che lo segue a Castelbuono, dove, con l’aiuto di Alduino Ventimiglia, conte di Geraci, costruisce la chiesa e l’eremo, che, nel 1288, viene denominata di Santa Maria del Parto, presso la contrada un tempo chiamata “Favare” e attualmente denominata contrada san Guglielmo. Opera miracoli. Muore a 61 anni  a Castelbuono il 16 Aprile 1317. E’ stato sepolto presso l’Abbazia di Santa Maria del Parto. Il suo corpo è stato riesumato nel 1500 e deposto dentro un’urna d’argento che si trova custodita in una nicchia della Matrice Nuova di Castelbuono. Nel 1613 sono stati redatti gli atti deliberativi alla beatificazione da parte del Vescovo di Cefalù. Guglielmo Gnoffi è compratono del comune di Castelbuono e l’ urna con i suoi resti mortali vengono portati in processione ogni anno durante la festa di Sant’Anna il 26 Luglio, assieme all’urna argentea con il teschio della Santa e all’immagine della Madonna del Carmelo.

 

 

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