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Giuseppe Antonio Borgese: il grande pensatore polizzano

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Giuseppe Antonio Borgese: il grande pensatore polizzano

Giuseppe Antonio Borgese nacque a Polizzi Generosa il 12 novembre del 1882. E’ stata una delle personalità culturali più autorevoli e ascoltate del primo novecento italiano. Il padre lo voleva avvocato, si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Palermo, ma già nel 1900 si trasferisce a Firenze dove, presso l’Istituto di Studi Superiori, segue i corsi di Vitelli, Rajna, Villari, Coen e Mazzoni. Tra il 1907 e il 1908, Borgese, in qualità di corrispondente collabora con Il Mattino di Napoli e poi con La Stampa di Torino. Iniziò la carriera accademica, con la nomina a docente di Letteratura tedesca alla Sapienza-Università di Roma (1910). Nel 1912 iniziò la collaborazione al Corriere della Sera che, con incarichi e forme collaborative diverse, avrebbe mantenuto fino alla morte. La sua intensa attività intellettuale ebbe modo di concentrarsi sul primo conflitto mondiale, cui Borgese prese posizioni da acceso interventista.  Borgese non nutriva sentimenti di simpatia per il fascismo, ma dopo aver sottoscritto l’appello in favore di Gaetano Salvemini, arrestato nel 1925 per attività sovversiva, aveva evitato di manifestare il suo dissenso pubblicamente. Nel luglio del 1931, a 48 anni, si imbarca alla volta degli Stati Uniti d’America, accettando l’invito di trasferirsi a Berkeley per tenervi una serie di lezioni come professore in visita alla Università della California Berkeley. Quello che nelle intenzioni iniziali avrebbe dovuto essere solo un soggiorno accademico si trasformò invece in un volontario esilio, durato fino a guerra conclusa. Nel 1938 ottiene la cittadinanza statunitense e, nel novembre 1939, dopo il divorzio da Maria Freschi, si unisce in seconde nozze con la figlia di Thomas Mann, Elisabeth, che aveva conosciuto l’anno prima nella casa del padre. Nel 1948 rientrò per un breve periodo in Italia. Morì improvvisamente a Fiesole, dove si era stabilito, la notte del 4 dicembre del 1852. Della figura e dell’opera di questo grande pensatore la Fondazione a lui dedicata dalla città di Polizzi generosa vuole essere un’occasione per non disperderne il patrimonio culturale e la lezione civile che Egli ha lasciato.

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